La necropoli dei Faraoni Neri vista dai droni

Con un drone di ultima generazione, l’ingegnerie Alan Turchik sorvola le rovine per ricostruire, con una prospettiva completamente nuova, le connessioni tra le piramidi, il tempio e gli altri luoghi di sepoltura. Mentre un robot controllato a distanza permette a Geoff Emberling di scavare caverne impossibili da raggiungere all’uomo. Tecnologia avanzata e manualità vecchio stile, è questo il segreto dell’equipe del National Geographic per riscoprire le antiche rovine della Nubia. Da questa avventura nascerà il docufilm “Black Pharaohs”, Faraoni Neri.

Sulla riva orientale del Nilo, circondate dalla sabbia del deserto sudanese, sorgono antiche piramidi, templi e luoghi di sepoltura. E’ il sito archeologico di El Kurru, custode millenario dell’antica necropoli reale di Napata (capitale del regno di Kush) e delle piramidi della XXV dinastia egizia: quella dei Faraoni Neri.

Oggi un’equipe del National Geographic, guidata dall’archeologo Geoff Emberling, sta cercando di risalire alle cause che portarono alla scomparsa dell’antico regno Kush, durato oltre due mila anni prima di sparire nel 300 d.C.

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