La stupefacente ricostruzione 3D dell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei

Cosa successe la mattina del 24 agosto del 79 d.C. a Pompei? Una ricostruzione 3D realizzata da Zero One Animation per una mostra su Pompei al Museo di Melbourne in Australia ci fa vedere il dramma e il terrore che subirono i cittadini della storica città.

Dopo secoli di lungo sonno, Il Vesuvio, il vulcano partenopeo, si risvegliò e distrusse, tra le tante città anche quella di Pompei. La città fu seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli, la nube che aveva oscurato il cielo piano piano avvolse ciò che rimaneva di quel luogo che per lungo tempo fu dimenticato. Calò un profondo silenzio fino a quando dopo 1500 anni fu riscoperto.

L’evento fu davvero terribile ma lasciò siti archeologici dall’immenso valore storico, culturale ed artistico. Così Johann Wolfgang von Goethe scrisse di quel posto magico tra passato e futuro durante il suo Viaggio in Italia nel 1816 “Domenica andammo a Pompei. – Molte sciagure sono accadute nel mondo, ma poche hanno procurato altrettanta gioia alla posterità. Credo sia difficile vedere qualcosa di più interessante. Le case sono piccole e anguste, ma tutte contengono all’interno elegantissime pitture. Notevole la porta cittadina, con l’attiguo sepolcreto; la tomba di una sacerdotessa è a forma di panca circolare, con una spallera di pietra dov’è incisa un’iscrizione in lettere capitali. Guardando oltre la spalliera si vede il mare e il sole al tramonto. Un posto mirabile, degno di sereni pensieri.” (Fonte)

———- correzione data dell’eruzione del Vesuvio ————-

La data dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. è attestata da una lettera di Plinio il Giovane a Tacito. Nella variante universalmente ritenuta più attendibile del manoscritto, si legge nonum kal. septembres cioè nove giorni prima delle Calende di settembre, data che corrisponde al 24 agosto.

Questa data era stata accettata come sicura fino ad oggi, ma alcuni dati archeologici via via emersi mal si accordano con una data estiva. Ad esempio, il ritrovamento di frutta secca carbonizzata, di bracieri, usati all’epoca per il riscaldamento, di mosto in fase di invecchiamento trovato ancora sigillato nei contenitori (dolia) e, soprattutto, di una moneta ritrovata sul sito archeologico, che riferisce della quindicesima acclamazione di Tito ad imperatore, avvenuta dopo l’8 settembre del 79, lasciano supporre che l’eruzione sia avvenuta in autunno, probabilmente il 24 ottobre di quell’anno. (wikipedia)

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