Un viaggio in Islanda per scoprire il fascino delle aurore boreali
Pochi altri eventi del cielo riescono a incantare gli spettatori come le aurore boreali. L’aurora boreale prende il nome dalla dea romana dell’alba, Aurora, e dal vento del nord, Borea, e fu Pierre Gassendi nel 1621 a darglielo. Si forma a grandi altezze (in una fascia dagli 80 ai 200 chilometri di distanza dalla superficie terrestre) atmosferiche, dove atomi e molecole caricate elettricamente sono spinti contro il campo magnetico terrestre a grande velocità dalle radiazioni solari più intense, rilasciando energia e creando magiche e flessuose evoluzioni di luce nel cielo.
In caso di attività solare intensa potremmo riuscire a vedere le aurore anche alle nostre latitudini, ma è preferibile osservare questo fenomeno nei paesi più vicini ai due poli. I mesi migliori per godere delle aurore più belle sono quelli più freddi dell’anno, quando il cielo è più scuro, cioè gennaio e febbraio.
Ecco alcune riprese in time-lapse dell’aurora boreale catturata nei cieli della terra del fuoco e dei ghiacci.